mercoledì 2 maggio 2018

Educazione cristiana

La religione cristiana innova profondamente le prassi educative, con il tema del rinnovamento interiore e del perfezionamento continuo, basati sull'amore per gli altri.
Inoltre, è aperta a tutti e riconosce la specificità dei bisogno dell'infanzia.

Nella difesa del cristianesimo e accuse mosse dalla società e dalle eresie si impegnano i Padri apologisti che recuperano, in un confronto serrato, molti concetti della filosofia greca.
Nascono anche le prime scuole, che si propongono sia di formare i nuovi aderenti alla confessione cristiana sia di educare la comunità.
In seguito lasceranno spazio a scuole di Teologia.

La Patristica greca (i cui maggiori esponenti sono Clemente Alessandrino, Origene e Giovanni Crisostomo) tende a conciliare la cultura cristiana con la cultura pagana.
Inoltre attribuisce a Dio un ruolo di educatore dell'umanità.


La Patristica Latina mantiene una maggiore diffidenza verso la filosofia, anche se con una varietà di posizioni.
Minucio Felice rivolge dure critiche ai filosofi, Tertulliano condanna tutto il sapere pagano, Gerolamo svaluta la formazione umanistico-letteraria, mentre Ambrogio, pur criticando gli autori antichi, non esita a trarne spunto.
Gerolamo è attento all'educazione femminile, soprattutto delle future monache, mentre Ambrogio riflette sulla formazione spirituale del cristiano.

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