mercoledì 23 maggio 2018

MEDIOEVO





Dopo l'editto di Costantino la chiesa assume un ruolo fondamentale nella cultura del tempo e nell'educazione dei giovani. Dal V-VI secolo era la chiesa che garantiva l'istruzione. inizialmente il monachesimo si esprime come il desiderio da parte dei laici di imitare Cristo. Benedetto da Norcia ha fondato il primo monastero nel 529 a m. Cassino. La regola benedettina era ispirata al principio di moderazione. Al lavoro manuale i monaci alternano la preghiera. Marco Aurelio Cassiodoro era un rappresentante del monachesimo alto-medievale, è stato attivo presso la corte di Teodorico.
egli elabora un compendio delle sette arti liberali divise nel trivio e nel quadrivio.


Le arti liberali sono al centro delle riflessioni di Severino Boezio. Scrive una serie di opere dedicate a ciascuna delle discipline e delle arti liberali.
Le arti del quadrivio  colgono l'ordine e la perfezione del numero, dello spazio, dei corpi celesti e dei suoni.
Boezio rivolge le sue attenzioni anche al trivio, in particolare si occupa della dialettica.
La dialettica si articola in 3 fasi:
-studio della parola, del suono e del significato;
-studio del valore logico della parola;
-studio della proposizione.
Essa assume nell'alto-medioevo un valore centrale.

Gregorio Magno è considerato un divulgatore della religione cristiana.
Convinto sostenitore della formazione popolare, una volta eletto papa, ricorda ai suoi vescovi di perseguire la formazione religiosa del popolo, attraverso la predicazione.
Un altro principio pedagogico importante è il ricorso alle immagini affinché gli analfabeti riescano a capire ciò che c'è scritto sui muri.







Carlo Magno, re dei Franchi, amplia le dimensioni del proprio dominio, sottomettendo longobardi e sassoni.
Il suo progetto politico prevede la costruzione di un Impero che si richiami all'Impero Romano e al Cristianesimo.
Ha compreso l'importanza di una riforma della struttura di governo che investe tutti i campi della cultura e in modo particolare l'istruzione.
Nel 782 Carlo incarica Alcunio Di York di istituire la Schola palatina presso la corte di Aquisgrana.
Alcunio organizza così il programma didattico:
-istruzione primaria (insegnamento lettura e scrittura);
-livello superiore (introduzione delle materie propedeutiche allo studio della filosofia: arti del trivio e quatrivio);
-livello più alto (studio della filosofia).


 


I monasteri si caratterizzano, oltre che per essere luoghi di culto, anche per essere centri di formazione dei futuri monaci.
I giovani apprendono la lettura, scrittura e le pratiche di fede.
Alcuni monasteri comprendono due distinte scuole, per chierici e laici, un esempio è un monastero di san Gallo in Svizzera.
Il concilio di Toledo del 527 rende ufficiale la nascita delle scuole ecclesiastiche e stabilisce che i futuri sacerdoti siano formati da un chierico presso le case vescovili.
Nascono le scuole episcopali in cui è possibile accogliere anche i laici, in questo modo anche i giovani aristocratici hanno la possibilità di ricevere un istruzione.
Il concilio di Vaison del 529 introduce le scuole parrocchiali, nei piccoli centri o nelle campagne, per la formazione dei futuri sacerdoti.
La chiesa istituisce le scuole patriarcali, nelle quali è bandito lo studio della filosofia, considerata una disciplina pericolosa per la fede cristiana


L' educazione cavalleresca è rivolta ai membri dell'aristocrazia non destinati alla carriera ecclesiastica.
L'educazione è la prima forma di educazione laica medioevale.
Al futuro cavaliere vengono insegnati la lealtà al proprio signore e la fedeltà agli impegni assunti. Deve imparare a prendersi cura dei deboli e indifesi, come le donne e i bambini. Il suo compito sarà anche la difesa della Chiesa.
La formazione cavalleresca comincia molto presto:
- a sette anni il ragazzo viene affidato come paggio a un gentiluomo, impara a cavalcare e ad usare armi;
- a quattordici anni viene inviato come scudiero presso un castello o presso la corte stessa del sovrano se appartiene ad una famiglia importate: impara l'arte della conversazione e arti come la danza e il canto;
- a ventun anni diventa cavaliere

ISLAM




La civiltà araba si sviluppa nella penisola arabica, grazie all'impulso di Maometto, fondatore del'Islam.
L'Arabia è abitata soprattutto da tribù nomadi dedite alla pastorizia: i beduini si spostano continuamente, portando con sè tutti i propri beni.
I poemi preislamici hanno anche un carattere pedagogico: insegnano ai giovani i propri compiti e raccomandano i valori come l'ospitalità, generosità e carità.
La nascita dell'Islam si deve al profeta Maometto.
Il testo sacro dell'Islam è in Corano. Maometto ai ritiene l'ultimo profeta, preceduto da Cristo, ma non figlio di Dio.
Egli non sa leggere e scrivere, trasmette quindi il contenuto del Corano oralmente.
La religione islamica prevede 5 pilastri:
-testimonianza di fede;
-cinque preghiere quotidiane;
-pagamento dell'imposta coranica;
-pellegrinaggio a La Mecca;
-digiuno rituale (Ramadan) nel nono mese lunare.



I cinque pilastri sono alla base dell'educazione del fedele musulmano.
Il Corano è un codice religioso, giuridico, morale e sociale.
L'Islam raccomanda una formazione complessiva dell'essere umano: corpo, ragione, spirito, istinti e sentimenti.
L'educazione è dunque contraddistinta da un'impronta religiosa: bisogna trasmettere due valori fondamentali, la fede e la conoscenza attraverso la rivelazione coranica.



L'educazione islamica si richiama alla Sunna, un testo che riporta parole e azioni di Maometto.
Il credente nell'Islam ha il dovere sia di istruirsi sia di istruire.
L'istruzione è suddivisa in:
-Istruzione primaria: scuole elementari;
-Istruzione secondaria: fase di transizione e specializzazione, nella quale gli alunni acquisiscono abilità manuali e competenze specifiche;
-Istruzione superiore: riservata ai maschi appartenenti a ceti alti, prima impartita nella moschea e poi nella madrasa (collegio in cui convivono studenti e insegnanti retribuiti dallo Stato).



I dotti musulmani rielaborano le teorie di Platone e Aristotele.
Gli scienziati islamici compiono progressi in vari campi come l'alchimia, la medicina, la fisica e l'astronomia. Gli arabi danno anche un grande contributo nella matematica, ad esempio i numeri che utilizziamo noi sono arabi.
Nelle città di Baghdad e Bassora si sviluppa anche la letteratura araba, la quale ha forti intenti pedagogici.

martedì 15 maggio 2018

Il Nome Della Rosa


IL NOME DELLA ROSA
Il Film è ambientato nel 1937, e vede come protagonisti il giovane monaco novizio Adso da Melk e il suo maestro Guglielmo da Baskerville. Quest’ultimo è stato chiamato presso un’abbazia benedettina per partecipare a una riunione che deciderà il destino dei Francescani, non ancora riconosciuti pienamente dalla Chiesa.
Al suo arrivo però si scoprirà che Guglielmo dovrà riprendere il suo ruolo di inquisitore, che aveva abiurato: nell’abbazia è stato infatti ucciso un monaco.
Guglielmo dunque si mette al lavoro, ma la sua inchiesta, vista non proprio benissimo dai monaci del luogo, giunge a un punto morto, almeno fino a che non avviene un secondo delitto.
Sul posto sono presenti anche degli eretici appartenenti alla setta dei Dulciniani, che sembrano essere i principali sospettati. Nel frattempo Adso incontra una contadina, che lo introduce ai piaceri della carne.
Guglielmo continua a indagare sui delitti che si susseguono, che lo portano sempre più vicino alla impenetrabile biblioteca del luogo, custodita dal cieco bibliotecario Jorge.
Un libro potrebbe svelare l’arcano, ma il volume viene rubato prima di essere esaminato.
L’Abate che ha chiamato Guglielmo frattanto ha convocato anche l’inquisitore Bernardo Gui, che come prima cosa tortura i due Dulciniani e cattura l’amante di Adso, tutti sospettati di essere gli assassini.
Ma quando un’altra morte scagiona i condannati, Guglielmo decide di vederci chiaro penetrando in un’ala segreta della biblioteca: qui Jorge spiega il mistero. Dopo aver ritrovato il secondo libro della Poetica di Aristotele, incentrato sulla struttura e la funzione della commedia, il monaco ha deciso di uccidere tutti coloro che avessero letto il volume avvelenandone le pagine. L’anziano infatti ritiene che la risata sia da considerarsi blasfema e quindi il libro da preservare a ogni costo da occhi indiscreti.
Nella confusione Jorge appicca il fuoco alla biblioteca, scomparendo tra le fiamme, che inghiottono anche l’inquisitore Gui. Per la coppia di monaci non resta che lasciare quel luogo maledetto, Guglielmo più triste di quando era arrivato e Adso incapace di abbandonare la tonaca per vivere con la donna di cui è innamorato.

mercoledì 2 maggio 2018

Educazione cristiana

La religione cristiana innova profondamente le prassi educative, con il tema del rinnovamento interiore e del perfezionamento continuo, basati sull'amore per gli altri.
Inoltre, è aperta a tutti e riconosce la specificità dei bisogno dell'infanzia.

Nella difesa del cristianesimo e accuse mosse dalla società e dalle eresie si impegnano i Padri apologisti che recuperano, in un confronto serrato, molti concetti della filosofia greca.
Nascono anche le prime scuole, che si propongono sia di formare i nuovi aderenti alla confessione cristiana sia di educare la comunità.
In seguito lasceranno spazio a scuole di Teologia.

La Patristica greca (i cui maggiori esponenti sono Clemente Alessandrino, Origene e Giovanni Crisostomo) tende a conciliare la cultura cristiana con la cultura pagana.
Inoltre attribuisce a Dio un ruolo di educatore dell'umanità.


La Patristica Latina mantiene una maggiore diffidenza verso la filosofia, anche se con una varietà di posizioni.
Minucio Felice rivolge dure critiche ai filosofi, Tertulliano condanna tutto il sapere pagano, Gerolamo svaluta la formazione umanistico-letteraria, mentre Ambrogio, pur criticando gli autori antichi, non esita a trarne spunto.
Gerolamo è attento all'educazione femminile, soprattutto delle future monache, mentre Ambrogio riflette sulla formazione spirituale del cristiano.

Sant'Agostino


Nelle Confessioni, la sua opera autobiografica,
Agostino delinea la sua concezione di insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo.
E' proprio in relazione al linguaggio che Agostino nel Il maestro affronta le questioni sul suo pensiero educativo. Il maestro non può insegnare attraverso il linguaggio, perché esso è costituito di segni che possono essere compresi solo da chi conosce già le cose a cui si riferiscono.
Il maestro, attraverso il linguaggio, può soltanto stimolare l'allievo alla ricerca interiore della verità nella propria anima, cioè del proprio maestro interiore.
In definitiva, per Agostino l'educazione è un processo nel quale l'allievo è attivo protagonista e no passivo ricettore.
Agostino da molta importanza all'allievo: egli ritiene che ogni nozione, per essere appresa in modo definitivo dall'allievo, debba essere sentita come vera.
Solo così una nozione potrà essere trasferita dall'ambito originario a un altro attinente ma non ancora noto.
Un altro tema importante nella pedagogia di Agostino è l'amore. Nella Prima catechesi egli considera l'amore anima dell'educazione: in ottica cristiana, l'amore tra maestro e allievo è un riflesso dell'amore di Dio.
A proposito delle materie di insegnamento, Agostino, nel Sull'ordine tratta dell'ordine delle discipline di studio: le arti liberali sono dunque importanti. In seguito Agostino rivedrà questa posizione perché esclude i semplici.
Nel Dottrina cristiana Agostino si pone il problema di formare l'oratore sacro, cioè ecclesiastico. Nella sua formazione saranno fondamentali la cultura filosofica e l'approfondimento delle Sacre scritture. Tutte le discipline tradizionali dalla grammatica alla retorica, dalla matematica all'astronomia, diventano strumenti per leggere e comprendere la Bibbia.
Il rapporto tra cultura pagana e dottrina latina viene così ribadito, come il connubio tra vita intellettuale e vita spirituale, ulteriormente arricchita da una piena comprensione della parola divina

mercoledì 28 marzo 2018

Diventare Uomini

DIVENTARE UOMINI


Uno dei riti di passaggio più importanti per i maschi era quando esso deponeva l'abito puellare, ossia la toga pretesta e indossava la toga virili, detta anche libera.
Lo si faceva per partecipare simbolicamente nel mondo degli adulti.
Il pater doveva stabilire a che età doveva affrontare questa svolta;
In genere andava dai 13-14 ai 17-18 anni. La cerimonia segnava l'ufficializzazione della maggiore età per ambiti socio-famigliari, invece che giuridici.
Durante la cerimonia il ragazzo si doveva presentare di fronte alla cerchia con la nuova veste.
Era una sorta di esame, che lo si dimostrava con la propria preparazione

Educazione nell'antica Roma



EDUCAZIONE NELL'ANTICA ROMA


Nella società Romana l'educazione è basata sulla trasmissione orale e l'esempio.
È rivolta solo ai maschi, che devono imparare a gestire le proprietà agricole e a partecipare alla vita sociale e politica
L'Educazione, basata sui valori del mos maiorum, è impartita dalla Madre fino ai 7 anni e poi dal Padre o da un'altro adulto maschio.




CATONE

Ai cambiamenti in corso nella società romana dopo la seconda guerra punica si oppone Catone, che invoca un ritorno ai valori tradizionali e all'educazione familiare.
Egli fornisce un ritratto dell'oratore  come un tecnico dell'arte del linguaggio ma anche come uomo giusto.







CICERONE

Cicerone, invece, cerca una mediazione tra i valori tradizionali e la novità rappresentata dalla cultura greca.
Promuove un'ampia formazione per l'oratore e definisce gli aspetti fondamentali dell'arte oratoria.

domenica 4 marzo 2018

Educazione nel Mondo Greco

EDUCAZIONE NEL MONDO GRECO


Le testimonianze più antiche di una qualche forma di educazione sono i miti, in particolare sono giunti fino a noi due poemi omerici, L'Iliade e L'Odissea
Nei poemi omerici compare il concetto di areté ovvero Virtù
L'Iliade esalta una virtù guerriera
L'Odissea una virtù intellettuale




SPARTA E ATENE

Sparta e Atene costituiscono due modelli Antitetici dal punto di vista politico ed educativo.
A Sparta vige una monarchia e l'educazione è di fatto una sorta di addestramento militare che vuole formare bravi soldati
Ad Atene si sono sviluppate istituzioni democratiche e l'educazione si propone di formare buoni cittadini, La partecipazione agli organi di governo richiede un'educazione ricca e un'adeguata preparazione culturale
Nell'Atene democratica ci furono i primi sofisti: insegnanti a pagamento di dialettica e retorica. Essi insegnarono la virtù politica: capacità di convincere l'uditorio delle proprie tesi.




                                                       SOCRATE

Benché simile ai sofisti per l'uso della dialettica, Socrate si pone nella storia della psicologia con assoluta peculiarità: il suo metodo di ricerca, basato sull'uso dell'ironia, della confutazione dialettica e sulla ricerca interiore ( a cui induce gli interlocutori) costituisce il primo grande caso di relazione educativa nella quale l'allievo è un soggetto attivo



PLATONE

Platone segue la strada tracciata da Socrate in un progetto di riforma culturale. 
Nella Repubblica egli descrive uno Stato ideale, guidato dai filosofi e prospetta un percorso educativo destinato ai migliori provenienti da ogni classe sociale.
Lo scopo dell'educazione è formare le tipologie di cittadini necessari (produttori, guardiani e filosofi) allo Stato a partire dalle attitudini naturali di ciascuno.
                                               Nelle Leggi, dove formula un progetto politico più concreto, Platone                                                     estende il suo programma educativo a tutti i cittadini

giovedì 1 febbraio 2018

Buddismo e Induismo

In India si sviluppa un sistema educativo connesso alla comprensione e alla trasmissione del sapere religioso.
Nel caso della religione induista, L'insegnamento prevede la lettura dei testi sacri, I veda, l'apprendimento mnemonico e le discussioni tra maestro e allievo.
Lo studio dei Veda consente anche di apprendere conoscenze geografiche , astronomiche, grammaticali.
L'intero percorso educativo è seguito solo dai bramini, che appartengono alla casta più alta.
Il Buddismo invece prevede sia un insegnamento riservato ai futuri monaci sia un insegnamento destinato ai laici.
L'insegnamento buddista ha come scopo ultimo la liberazione dell'anima dal ciclo delle reincarnazioni e l'approdo al nirvana.

Sia nell'Induismo sia nel buddhismo è molto importante il rapporto tra maestro e allievo

mercoledì 31 gennaio 2018

Istruzione degli Ebrei

Nella società ebraica l’istruzione era considerata di primaria importanza.
Inizialmente l’istruzione riguardava solamente i futuri sacerdoti. 
In seguito però, nacquero scuole pubbliche e una forma di istruzione elementare diffusa in tutte le comunità. La formazione dei giovani non era riservata solo alla scuola, perchè la comunità ebraica si concepisce come una comunità educatrice, nella quale la famiglia svolge un ruolo molto importante nell'educare i figli. 
Nel mondo ebraico ci sono
-gli scribi e i sapienti, che sono più attenti alla trasmissione culturale e ma meno impegnati nella predicazione,
-poi ci sono i sacerdoti, che predicano nella sinagoga,
-e i profeti, che sono coloro chiamati da Dio per predicare.

Scuola nell'antico Egitto

I primi segni di scuola nell'antico Egitto si formarono nel 2000 a.C.  
Le lezioni erano svolte da un insegnante elementare che aveva nozioni di calcolo e di calligrafia.
Infatti le lezioni erano dedicate principalmente allo studio delle lettere.

Le lezioni si svolgevano all'aperto, gli alunni stavano seduti su stuoie ed avevano pennelli che utilizzavano per scrivere su cocci di terracotta. 
Gli scribi che copiavano i papiri funerari  o i testi per la biblioteca dovevano frequentare una scuola di livello superiore nel tempio, dove studiavano molte altre materie.
I bambini venivano ammessi alla scuola del tempio all'età di 5 anni e facevano esercizi su tavole di legno imbiancate.
Il papiro iniziava ad essere utilizzato solo ai livelli di istruzione superiori. Il libro di base dell'istruzione nell'antico Egitto era il Kemit, che comprendeva tutte le materie.

La civiltà sumero-babilonese e le prime scuole

Le prime scuole della storia sorsero nell'antica Mesopotamia circa durante metà del terzo millennio a.C.
Nella società sumero-babilonese l'istruzione venne impartita nei templi ed era una forma di iniziazione riservata a chi svolgeva un ruolo religioso e politico.

I sacerdoti mesopotamici svilupparono conoscenze di carattere matematico, medico e astronomico-astrologico.

L'evoluzione della società richiese un numero maggiore di persone che fossero in grado di leggere e scrivere, nacque cosi la figura dello scriba.

Scriba significa "colui che scrive sulle tavolette", così le scuole vennero chiamate case delle tavolette.

Con la comparsa degli scribi, l'educazione si divise in due percorsi:

-quella superiore, dei sacerdoti, che seguivano un'educazione religiosa;
-quella degli scribi, che sostenevano un'educazione tecnica.

Dopo un'istruzione primaria, la carriera scolastica prevedeva un livello superiore chiamato Casa della Sapienza.

martedì 5 dicembre 2017

Motivazione


La Motivazione


La motivazione è l'insieme dei meccanismi biologi e psicologi che determinano l'azione, l'orientamento verso un obietivo (o al suo evitamento) e l'intensità della perseveranza, più si è motivati più l'attività è significativa e persiste nel tempo.

-Secondo Lieury e Fenouillet (1996) il termine "evitamento" indica una persistente attitudine a evitare un pericolo invece di affrontarlo.

Ci sono diverse distinzioni come L'Origine, i fattori possono essere soggettivi o oggettivi

Soggettivi: Provengono da noi (una persona golosa è indotta a mangiare troppo)
Oggettivi: Provengono dall'esterno (la minaccia di un temporale ci fa accelerare il passo)

Un'altra distanza riguarda L'importanza

Piramide dei bisogni - Maslow (1954) copy
- Secondo Abram Maslow i fattori motivazionali sono bisogni dell'individuo che egli classifica secondo una precisa gerarchia rappresentata da una piramide.

- Secondo Julius Kuhl (1985) l'orientamento motivazionale è distinto in due tipi:
Uno centrato sull'azione, proprio di individui in grado di realizzare con decisione i propri propositi
Uno centrato sulla situazione, proprio di individui prigionieri, nel momento dell'analisi, delle possibili alternative e che non riescono a passare all'azione



Attribuzioni 

Sono ragionamenti concernenti se stessi, il rapporto con il mondo e gli eventi, ci sono diverse Teorie:

- Fritz Heider ha distinto due forme di attribuzione sulla base della localizzazione della causa e ne ha individuato l'effetto sul modo di concepire la vita
Attribuzione interna significa ritenersi responsabili sia in valenza positiva, sia negativa
Attribuzione esterna significa attribuire la responsabilità agli altri

- Julius B. Rotter (1954) elabora ivece che la responsabilizzazione dell'individuo dipende da dove è collocato il locus of control (punto di controllo), può essere esterno, che deresponsabilizza l'individuo o interno che lo responsabilizza,
- Bernard Weiner ha individuato tre aspetti fondamentali del processo di attribuzione:

Internalità che riguarda la collocazione della causa di un certo fenomeno: interna o esterna
Stabilità il carattere costante o mutevole della causa
Controllabilità la possibilità o meno del soggetto di controllare la causa




Motivazione Intrinseca 

E' costituita dalla curiosità o dal piacere che si prova nel fare qualcosa.

- Questa motivazione è stata dimostrata da alcuni esperimenti condotti nel 1949 da Harry Harlow su otto macachi sottoposti a giochi d'intelligenza. Le scimmie premiate con dosi di cibo ottenevano risultati inferiori rispetto alle scimmie che non ricevevano ricompensa e che giocavano per il puro piacere di farlo.
L'Esperimento dimostra che il rinforzo "uccide" la motivazione intrinseca

(Questo esperimento vale anche sugli umani, dimostrato da Edward Deci)



Motivazione Estrinseca                                                                        

E' costituita da una ricompensa e presenta obiettivi di prestazione, quindi uno studente si impegna per dimostrare le proprie capacità
Anche lo stato d'animo svolge un ruolo importante. lo psicologo John W. Atkinsons ha individuto la seguente relazione:

Tendenza al successo = Fiducia

Tendenza ad evitare il fallimento = Paura

Nel primo caso, le persone sono spinte ad affrontare anche compiti difficili, ma che ritengono fattibili

Nel secondo caso scelgono compiti facili, oppure talmente difficili da giustificare il fallimento


  
Imparare a Imparare 

E' una competenza articolata in 3 aspetti:
Il Sapere, ovvero le conoscenze
Il Saper Fare, ovvero l'applicazione delle conoscenze
Il Saper Essere, ovvero le convinzioni, gli atteggiamenti e le motivazioni

La capacità di imparare a imparare richiede Abilità Cognitive che riguardano il modo di apprendere e gestire le conoscenze e Abilità Metacognitive che hanno invece per oggetto la valutazione dei propri risultati

E' necessario che l'approccio dell'insegnante sia Integrato, Esperienziale ed Esplicito.

Integrato collega contenuti, metodi e argomenti in modo interdisciplinare, stimolando l'allievo a passare da un campo del sapere all'altro
Esperienziale favorisce una riflessione sulle esperienze e lo sviluppo del pensiero critico, lo studente astrae dalle singole esperienze ed elabora regole di carattere generale, riflette su ciò che apprende, scopre le cause ecc..
Esplicito stimola gli studenti a raggiungere la consapevolezza di sè, di quanto stanno facendo e a maturare la capacità di condivisione e socializzazione