mercoledì 2 maggio 2018

Sant'Agostino


Nelle Confessioni, la sua opera autobiografica,
Agostino delinea la sua concezione di insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo.
E' proprio in relazione al linguaggio che Agostino nel Il maestro affronta le questioni sul suo pensiero educativo. Il maestro non può insegnare attraverso il linguaggio, perché esso è costituito di segni che possono essere compresi solo da chi conosce già le cose a cui si riferiscono.
Il maestro, attraverso il linguaggio, può soltanto stimolare l'allievo alla ricerca interiore della verità nella propria anima, cioè del proprio maestro interiore.
In definitiva, per Agostino l'educazione è un processo nel quale l'allievo è attivo protagonista e no passivo ricettore.
Agostino da molta importanza all'allievo: egli ritiene che ogni nozione, per essere appresa in modo definitivo dall'allievo, debba essere sentita come vera.
Solo così una nozione potrà essere trasferita dall'ambito originario a un altro attinente ma non ancora noto.
Un altro tema importante nella pedagogia di Agostino è l'amore. Nella Prima catechesi egli considera l'amore anima dell'educazione: in ottica cristiana, l'amore tra maestro e allievo è un riflesso dell'amore di Dio.
A proposito delle materie di insegnamento, Agostino, nel Sull'ordine tratta dell'ordine delle discipline di studio: le arti liberali sono dunque importanti. In seguito Agostino rivedrà questa posizione perché esclude i semplici.
Nel Dottrina cristiana Agostino si pone il problema di formare l'oratore sacro, cioè ecclesiastico. Nella sua formazione saranno fondamentali la cultura filosofica e l'approfondimento delle Sacre scritture. Tutte le discipline tradizionali dalla grammatica alla retorica, dalla matematica all'astronomia, diventano strumenti per leggere e comprendere la Bibbia.
Il rapporto tra cultura pagana e dottrina latina viene così ribadito, come il connubio tra vita intellettuale e vita spirituale, ulteriormente arricchita da una piena comprensione della parola divina

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